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Protagonista del racconto in prima persona senz'altro più ricco e maturo della scrittrice novecentesca, Isabella d'Este Gonzaga assume un profilo emblematico nella costante fedeltà narrativa della Bellonci alla complessa antropologia dell'età rinascimentale, con particolare riferimento al destino femminile. Nel quadro di quel punto di vista eccentrico, e dunque trasgressivo rispetto al canone androcentrico, condiviso per un lungo tempo amicale con Anna Banti, lo sguardo dell'autrice di "Lucrezia Borgia", ma soprattutto di "Rinascimento privato" apre spazi interpretativi coerenti anche con le forme odierne più avanzate di lettura filosofico-politica del Cinquecento italiano.